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Ti trovi qui:Vivere Busto»Tradizioni e feste popolari

Siamo abituati a pensare a Busto Arsizio come un grande agglomerato urbano, adagiato in distese di brughiere aride e desolate e soverchiato da una selva di ciminiere e di capannoni di stabilimenti e manifatture tanto da essere denominata Manchester d'Italia per il forte sviluppo della sua industria cotoniera.
Nulla può risultare così difficile, a noi abitanti dell'era del cemento e delle macchine, quanto immaginare il tempo in cui Busto era un piccolo locus circondato da un'immensa campagna con solo poche cascine.
Eppure l'avanzare della tecnologia da una parte ed il forte consumismo dall'altra, non hanno comunque fatto dimenticare a questo popolo laborioso e attivo le proprie tradizioni, usanze, dialetto e modo di lavorare.
Il popolo bustese, attento alla storia e alle tradizioni del proprio territorio, è sempre stato convinto che la memoria delle proprie origini e della propria storia sia fattore indispensabile per uno sviluppo armonioso del sociale e l'Amministrazione Comunale si è sempre impegnata con concretezza per la valorizzazione e il recupero dei beni culturali, storici ed artistici cittadini. E' per questo motivo che i bustocchi hanno dimostrato grande attaccamento verso il proprio linguaggio, opponendo l'amore e la fierezza per il loro dialetto alle ironie dei vicini che ne accusano, più o meno ingiustamente, la durezza. Il linguaggio bustocco si stacca notevolmente dai dialetti lombardi e dagli stessi dialetti nostrani delle località più prossime a Busto Arsizio. Duro e scarno, sommamente sbrigativo, queste le caratteristiche imputabili certamente alla fretta del lavoro perchè chi lavora intensamente, accanitamente non ha tempo da perdere neanche nel parlare .
Particolarmente sensibili e interessati al dialetto lombardo, soprattutto bustocco, numerosi autori hanno innestato una tradizione letteraria tutta dedicata a Busto , facendo rivivere in un gran numero di racconti, proverbi, filastrocche raccolti in anni e anni di attenta ricerca, non solo la parlata, ma anche i costumi, il modo di vivere dei padri e dei nonni, la loro arguzia, il loro modo di annotare giorno per giorno i fatti, il loro acutissimo spirito di osservazione, quella che oggi, potremmo definire "filosofia di vita".Il ciclo delle stagioni ha scandito da sempre il ritmo di vita del mondo agricolo: evocare la primavera nel bel mezzo dell'inverno, propiziarsi il favore del cielo per tenere lontano siccità e tempeste, trarre auspici da determinati avvenimenti, ringraziare i santi protettori del raccolto andato bene, ricordare i propri morti sentiti come parte indissolubile del proprio destino: tutto questo ha sempre fatto parte del patrimonio culturale della gente semplice legata per la sopravvivenza ad una terra non sempre benevola.Uno degli elementi caratterizzanti e determinanti di Busto è senza dubbio la ricchezza associazionistica presente in Città. Grazie alle numerose associazioni, coordinate e stimolate dall'Amministrazione Comunale, si possono rivivere le belle tradizioni bustocche e si può difendere con grande vigore la cultura locale.