Descrizione
E’ stato presentato oggi dall’assessore alla Cultura Manuela Maffioli il calendario delle mostre previste per il 2025 nell’ambito della rassegna “Uno spazio per l’arte”, un progetto dell’Amministrazione comunale che prevede l’allestimento di mostre temporanee negli spazi espositivi di Palazzo Marliani Cicogna.
“Per la prima volta proponiamo un calendario con tutte le mostre dell’anno: è importante sia per ragioni di carattere pratico perché è nell’interesse dei cittadini avere uno strumento di comunicazione agile in cui ci sia una programmazione complessiva che allunga lo sguardo fino a fine anno, sia come ulteriore forma di valorizzazione di uno “Spazio per arte” come contenitore e come contenuto” ha affermato l’assessore.
“Ogni anno arrivano alla consulta circa 30 proposte, che vengono valutate e selezionate: questo trasmette il senso della levatura dell’offerta che proponiamo al pubblico. Un’offerta in cui si avvicendano i linguaggi, si crea un dialogo con altre rassegne come May Fiber e L’Ottobre del Tessile, e si mette in evidenza, grazie anche alle viste guidate e alla presenza degli artisti alle inaugurazioni, che l’arte contemporanea può essere alla portata di tutti. A volte la si guarda con timore per il linguaggio non sempre accessibile con cui si presenta: noi proviamo a rompere questo tetto di cristallo. Queste mostre sono piccoli gioielli di arte contemporanea e vorremmo fare in modo che il pubblico le percepisca come tali” ha continuato Maffioli.
Negli ultimi anni, nell'ambito del progetto, sono state proposte al pubblico numerose mostre personali e collettive, dedicate a pittura, grafica, scultura, fiber art, che hanno registrato un buon afflusso di pubblico.
Le proposte espositive sono valutate da una consulta di esperti, presieduta dalla storica dell’arte Serena Colombo, che si rinnova ogni due anni.
Sono quattro le mostre in calendario per il 2025: l’anno si è aperto il 1 febbraio con la mostra “Hideout Spaesamenti”, la collettiva di Spazio Plurale che si concluderà domenica 2 marzo.
A seguire, sono in agenda:
10 maggio - 8 giugno 2025
Cristiana de Marchi - Dado Schapira
FRONTIERE IMMAGINARIE
Inaugurazione sabato 10 maggio ore 18.30
Inserito in M(a)y Fiber (percorsi di arte e tessile tra tradizione e sostenibilità)
20 settembre - 19 ottobre 2025
Claudio Benzoni
ANTE LITTERAM (Permanente inizio del segno)
Inaugurazione sabato 20 settembre ore 17.00
25 ottobre - 23 novembre 2025
Ivan Tozzo
MUSIVARIUS. Evoluzioni del mosaico contemporaneo
Inaugurazione sabato 25 ottobre ore 17.00
Inserito in Ottobre del Tessile
Per ogni mostra saranno realizzate una visita guidata per adulti e un’attività per famiglie con bambini, a cura del Servizio di Didattica Museale.
Le attività proposte saranno a partecipazione gratuita, con prenotazione obbligatoria tramite i link che saranno comunicati per ogni appuntamento, fino a esaurimento dei posti disponibili.
Civiche Raccolte d'Arte Palazzo Marliani Cicogna
Piazza Vittorio Emanuele II, 3 – Busto Arsizio (VA)
Orari di apertura | Opening times
lunedì chiuso | monday closed
da martedì a giovedì | from tuesday to thursday 14.30 – 18.00
venerdì | friday 9.30 – 13.00 e 14.30 -18.00
sabato | saturday 14.30 – 18.30
domenica | sunday 15.00 – 18.30
Ingresso gratuito
Incluse in Abbonamento Musei Lombardia / Valle d’Aosta
Per informazioni
UFFICIO MUSEI
tel. 0331 390352 / 0331 635505
museibusto@comune.bustoarsizio.va.it
UFFICIO DIDATTICA MUSEALE
tel. 0331 390242
didattica@comune.bustoarsizio.va.it
www.comune.bustoarsizio.va.it/museopalazzomarlianicicogna
10 maggio - 8 giugno 2025
Cristiana de Marchi - Dado Schapira
FRONTIERE IMMAGINARIE
Inaugurazione sabato 10 maggio ore 18.30
Inserito in M(a)y Fiber (percorsi di arte e tessile tra tradizione e sostenibilità)
"Frontiere Immaginare", doppia personale di Cristiana de Marchi e Dado Schapira, esplora il concetto di confine attraverso l’uso comune di fili, tessuti e mappe, sviluppando un dialogo che parte da questi materiali per poi dividersi e intrecciarsi su tematiche attuali. Dalla visione del mondo contemporaneo ai concetti di nazionalità e confine, geografico e mentale, fino al significato del tempo, le opere trasformano divisioni sociali e geografiche in trame visive di connessione, memoria e possibilità. L'uso del tessuto è il mezzo espressivo privilegiato dai due artisti, sviluppato in installazioni, ricami e libri, attraverso la scomposizione immagini e cartine geografiche.
Cristiana de Marchi è un’artista e scrittrice che vive tra Beirut e Dubai. Laureata in lettere antiche e con un master in archeologia, ha approfondito le pratiche curatoriali e attualmente sta svolgendo un dottorato in Artistic Research presso l’Università di arti applicate di Vienna. Il suo lavoro è stato pubblicato su riviste internazionali ed esposto in istituzioni di prestigio, tra cui il Louvre Abu Dhabi, il MoCA di Yinchuan e il Centre Pompidou di Parigi. Ha partecipato a numerose residenze artistiche e ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui il Premio ORA e la Salama bint Hamdan Emerging Artists Fellowship.
Dado Schapira è un pittore e artista tessile italiano. Nel suo percorso artistico figurano mostre personali, collettive e partecipazioni a fiere in Italia e all’estero. Collabora regolarmente con diverse gallerie e i suoi lavori sono presenti in molte collezioni italiane e straniere. Fin dal suo esordio ha partecipato a importanti fiere nazionali come MIART, Arte Fiera Bologna, e aste internazionali come Sotheby’s.
20 settembre - 19 ottobre 2025
Claudio Benzoni
ANTE LITTERAM (Permanente inizio del segno)
Inaugurazione sabato 20 settembre ore 17.00
Insegnante al Liceo Artistico, graphic designer, esperto di editoria e arte visiva, supera le tracce di questi esordi per sviluppare un proprio codice espressivo.
Realizza opere nate da un processo di rottura e contaminazione, che, mentre trasforma il codice del linguaggio fino a mutarlo, porta alla riflessione sul “segno come scrittura”, ma per essere visto, non letto.
Sono simboli, codici, immersi in atmosfere dense, da sempre germinazioni di idee. Sono segni di memoria e anticipazioni, che non possono definirsi nel presente perché accadono nel tempo. Segni Ante litteram che percorrono lo spazio dell’opera svelando il pensiero in posizione di anticipo rispetto a un codice o a un testo; segni che possiedono lo smarrimento e la determinazione che sono in ogni atto iniziale di una forma visiva definita, di scrittura o di immagine, tanto da conservare ciò che invece queste nascondono: l’origine.
Sono visioni di processi, che si manifestano nella scomposizione o “avvelenamento” della struttura anatomica delle parole fino a distruggerla, per rigenerarla: lettere contaminate, manipolate e ridotte a disegni e codici disarmonici, oltre la soglia dell’unità travolgente della parola; libri luminosi che contengono parole, ma sepolte o ingabbiate in strutture trasparenti, inaccessibili, inviolabili; libri come “sacri” al punto di negare il loro utilizzo.
Tra queste opere anche un esplicita denuncia contro le guerre e a favore del disarmo.
Si tratta di una proposta artistica non per un generico approccio visuale, ma da esplorare attraverso l’analisi visiva in prima persona.
Un’esperienza “immersiva” che induce il visitatore alla riflessione sulla soluzione transitoria di un “sincretismo” visivo in cui le differenze vengono a convergere in un unicum sia formale che concettuale.
25 ottobre - 23 novembre 2025
Ivan Tozzo
MUSIVARIUS. Evoluzioni del mosaico contemporaneo
A cura di Emanuela Rindi
Inaugurazione sabato 25 ottobre ore 17.00
Inserito in Ottobre del Tessile
IVAN TOZZO vive e lavora a Mornago (VA). Frequenta il Liceo Artistico di Varese e si specializza nell'artemusiva presso la Scuola Mosaicisti del Friuli a Spilimbergo (PN).
Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private.
Attratto da tutto ciò che è contemporaneo e innovativo, ama reinterpretare la tradizione alla luce della sensibilità moderna, sperimentando tecniche originali che conducono ad esiti inaspettati e sorprendenti, armoniosi nella forma e suggestivi per la forte valenza simbolica.
Spesso torna al disegno e alla grafica per esprimere e raccontare il proprio immaginario, per non dimenticare le tecniche acquisite al Liceo Artistico.
Ha all'attivo numerose esposizioni personali e collettive, nonché collaborazioni con altri artisti e studenti.
La forza attrattiva delle composizioni di Ivan Tozzo risiede nel fascino ancestrale di simbologie complesse raccontate attraverso dettagli minuti da apprezzare centimetro per centimetro, in un crescendo di stupore e meraviglia per la ricontestualizzazione insolita, straniante eppure armoniosa, di piccoli utensili come viti, bulloni, chiodi, scampoli di tessuto, frammenti di carta stampata, tubetti di colore. Oggetti ritenuti ormai inutili, rinvenuti dal fondo di un cassetto, tra gli scarti della produzione industriale oppure cercati e recuperati in discarica, ovvero in quel particolare non-luogo desolante e inanimato generato da una società che consuma tutto velocemente, in maniera vorace e distratta.
La sua poetica ha un'impronta fortemente concettuale, porta a riflettere sulla relazione tra il singolo e la collettività, in un ottica che da funzionale diventa spirituale.
Capovolgere l'ordine prestabilito tra le cose è un modo per osservare meglio le cose stesse, è un invito a predisporre il nostro animo alla contemplazione di molteplici, possibili, punti di vista. L'idea di realizzare mosaici impiegando materiali di varia natura nasce dal desiderio di spogliare la tessera della sua fissità, sostituendola con qualcosa che ha avuto una funzionalità e che ora si appresta a rinascere assumendo una valenza nuova, di natura estetica.
La mostra, curata da Emanuela Rindi, intende portare all’attenzione del pubblico gli esiti più recenti di una ricerca unica e particolarmente originale nell’ambito del mosaico contemporaneo, mostrando la ricchezza espressiva di una disciplina che, spesso relegata tra le arti minori, è in realtà in grado di intessere un dialogo costruttivo con le indagini attualmente condotte dalla pittura e dalla scultura.
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Ultimo aggiornamento: 27 febbraio 2025, 15:02