Ripresa, territorio e turismo: le linee guida per il futuro secondo gli Stati Generali della Cultura
Sono ripresa, territorio e turismo le parole che faranno da filo conduttore per lo sviluppo delle strategie culturali per il prossimo anno. Ad annunciarle questa mattina nel corso degli Stati Generali della cultura al museo del tessile la vicesindaco e assessore a Identità e Cultura Manuela Maffioli, che anche per la sesta edizione dell’iniziativa ha voluto non solo presentare un bilancio delle attività di quest’anno, ma soprattutto indicare la direzione da intraprendere per i prossimi mesi.
Un momento di lavoro e di incontro che ha visto la partecipazione di molte realtà culturali cittadine (sono una novantina quelle che concorrono all’offerta culturale) e la significativa presenza della Regione Lombardia con l’assessore alla Cultura Stefano Bruno Galli, la vicepresidente del consiglio Francesca Brianza e il consigliere Emanuele Monti, e dell’Amministrazione comunale con la presidente del consiglio Laura Rogora, l’assessore Salvatore Loschiavo, i consiglieri Orazio Tallarida (presidente della commissione cultura) e Chiara Colombo.
Ecco i punti principali della relazione introduttiva della vicesindaco, che si è rivolta in primis alle associazioni.
Le tre parole:
Ripresa
“Abbiano ripreso a lavorare con più entusiasmo e determinazione perché segnati dalla percezione della privazione della cultura.
Abbiamo rischiato di perdere due sale, ma grazie ai volontari, all’amministrazione e agli sponsor si sono salvate - ha sottolineato Maffioli -.
Ora l’appello per la ripresa è ai cittadini: continuate a desiderare e a consumare cultura. Se il bisogno è calato si cerchi di recuperare il desiderio e non si smetta di investire nella ricerca e nella fruizione della bellezza”.
Territorio
“Le ricadute della cultura non sono solo sull’individuo, ma anche sul territorio. La cultura non muove solo le menti, ma le persone, e dove c’è movimento di persone c’è economia, c’è sviluppo.
Dobbiamo continuare a lavorare insieme perché tutti i progetti di cultura siano motore economico per questa città” ha osservato Maffioli che ha portato come esempio l’indotto di Ba lirica per le attività ricettive e commerciali (114 cantanti da tutto il mondo per le audizioni e più di 500 persone per ciascuna delle tre opere della trilogia verdiana).
Turismo
“Il museo del tessile è capofila della Rete MIVA, la rete dei musei industriali del varesotto, unica in Italia. Stiamo cercando di avviare iniziative condivise di promozione e valorizzazione reciproca per rispondere alle esigenze di una forma di turismo che sta prendendo sempre più piede in Europa, il turismo industriale. Nel sud della provincia non ci sono mare, lago o montagne, ma abbiamo un patrimonio archeologico industriale incredibile che potrebbe diventare volano di sviluppo, un’ opportunità da non perdere”.
Rete
“Altra parola, altro ingrediente strategico, il vero segreto è che tutto questo lavoro lo facciamo insieme - ha detto Maffioli -.
Qui il concetto di rete è una realtà, non un’ astrazione retorica e questo ci consente di porci, con molta modestia, come esempio di un modello vincente che ha come scopo il benessere della comunità”.
Il futuro
“La ricchezza della proposta culturale cittadina ( oltre a tutto il resto, comprende ben 9 festival, che potrebbero diventare 11) deve essere percepita e valorizzata da noi per primi come ambasciatori di questa città, il cui futuro cerchiamo di costruire su fondamenta culturali. Mattone della Busto del futuro deve essere la cultura, come architrave del sistema città, della Busto che vorremmo. Tutto questo può essere possibile grazie alle associazioni e al coordinamento, al supporto dell’amministrazione, agli sponsor: Busto è fortunata perche ci sono imprenditori commercianti, artigiani che credono nell’importanza della cultura come strumento di crescita del territorio. Li ringrazio perché sostengono i nostri eventi, alcuni dei quali non si sarebbero svolti senza il loro supporto, almeno non nello stesso modo”.
I grazie
Oltre agli sponsor e allo staff dell’assessorato, Maffioli ha ringraziato la stampa locale che rende merito alle associazioni del grande lavoro che fanno ogni giorno. “La ringrazio perché ci seguono sempre, ma sottolineo anche che non c’è più motivo per giustificare lo sguardo troppo spesso distratto di un certo mondo culturale e della stampa nazionale - ha osservato -. Noi comunque proseguiamo e siamo certi che lo sguardo posato su Busto sarà sempre più lucido e pregnante. Non lo facciamo per avere una vetrina, ma per i contenuti e i valori che creiamo che possono essere motivo per ottenere una vetrina”.
Il grazie più grande è stato rivolto alle associazioni che compongono i sei tavoli tematici, il metodo di lavoro che da qualche anno ha permesso di attivare sinergie sia all’interno dei tavoli, sia tra tavoli che si occupano di temi differenti, che hanno arricchito ulteriormente l’offerta culturale.
“Un grazie che ha bisogno di sottolineature, siamo abituati a sentir parlare di volontariato sociale ma c’è anche il volontariato culturale, quello degli operatori che si impegnano esclusivamente per passione, un mondo che merita maggior considerazione perché ha anche una funzione sociale” ha continuato Maffioli.
I tavoli
E proprio i rappresentanti dei tavoli sono stati chiamati a presentare il loro impegno: Andrea Cavalli (arte), Rolando Pizzoli (identità), Claudio Argentiero (immagine), Sara Maraschiello (letteratura), Stefano di Garbo (musica) e Marco Bianchi (teatro). Dalle loro relazioni sono emersi non solo l’impegno significativo per le tante iniziative del 2022, ma anche importanti spunti per la programmazione del 2023.
La Cultura per la crescita del territorio
Ospite della seconda parte della mattinata Il presidente della Camera di Commercio di Varese Fabio Lunghi che si è soffermato sulla cultura come strumento di crescita per il territorio, con una serie di dati molto interessanti che confermano che Busto è sulla strada giusta per fare davvero della cultura un volano di crescita.
L’appello finale
Proprio a rimarcare la necessità che la città intera faccia sistema intorno alla cultura, Maffioli ha concluso con un appello agli imprenditori nel campo della ricettività affinché l’indotto prodotto anche dalla cultura possa almeno in parte rimanere sul territorio cittadino.